Sono stati ritoccati verso l’alto i contributi previdenziali dovuti da artigiani e commercianti.
Per quanto concerne le aliquote, i commercianti devono applicare la maggiorazione di 0,48 punti percentuali di cui 0,46 per finanziare il Fondo per la razionalizzazione della rete commerciale e lo 0,002 per la gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali. I titolari coadiuvanti/coadiutori se di età superiore a 21 anni, hanno una aliquota complessiva del 24.48% ( lo scorso anno era 24,09%) mentre i coadiuvanti/coadiutori più giovani sono chiamati a versare il 23,28% ( 22,44% un anno fa, in quanto si applica anche l’incremento annuale dello 0,45% fino a che si raggiungerà il 24 per cento ).
Per gli artigiani titolari e i coadiuvanti/coadiutori over 21 l’aliquota resta del 24% mentre per i più giovani passa dal 22,35% al 22,80%.
In queste gestioni si applica il minimale di reddito, che per effetto dell’inflazione, aumenta rispetto all’anno scorso. Il reddito minimo di riferimento, Infatti, è di euro 16.243,00. Le aliquote crescono di un ulteriore punto percentuale se il reddito eccedente il minimale supera la prima fascia di retribuzione, che quest’anno è pari a 48.297,00 euro. I massimali di reddito, oltre i quali non è più dovuta la contribuzione previdenziale, sono pari a 80.465,00 euro nel caso di artigiani e commercianti con anzianità contributiva prima del 1996, mentre per chi ha iniziato a versare successivamente, il massimale è pari ad euro 105.014,00.